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ESCLUSIVA! Intervista a Montse Aguer per il Forum

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Messaggio  LucaMenes Sab Mag 19, 2012 10:38 pm

ESCLUSIVA! Intervista a Montse Aguer per il Forum

Il fondatore del Forum "Lucamenes" ed il forumista "Carlo" incontrano la direttrice del Centro de Estudios Dalinianos Montse Aguer all'interno di Torre Galatea, sede della "Fundació Gala-Salvador Dalí"

ESCLUSIVA! Intervista a Montse Aguer per il Forum Museod10
Esterno di Torre Galatea, sede della Fundació Gala-Salvador Dalí di Figueres

Figueres, 11 Maggio 2012

Incontriamo Montse Aguer, direttrice degli studi Daliniani in un periodo speciale per la Fondazione: un anno da record per il numero di visitatori al triangolo Daliniano e alle mostre alle quali ha collaborato: Mosca e Roma. Vi aspettavate un simile successo?
Si, perché è il risultato del lavoro di tutta la Fondazione, soprattutto nel 2004 che fu il centenario Dalí, quando analizzammo e approfondimmo la figura e l’opera di Dalí. Credo stiamo raccogliendo i risultati e ancora Dalí come artista sta crescendo, perché come diciamo sempre era in anticipo sui tempi e non ci rendiamo ancora conto di tutto il potere di Dalí, che era un grande pittore classico, ma che la sua curiosità lo stimolava sul futuro. Credo che ora lo inizino ad apprezzare tutti i visitatori delle sue esposizioni, anche grazie alle sue apparizioni video, con la stampa e la sua capacità costante di essere presente.


Secondo lei in che modo le persone iniziano ad avvicinarsi e ad apprezzare l'arte di Dalí?
Dipende, i giovani attraverso le lezioni presso i loro istituti, la scuola, l’università. Ma anche attraverso la sua immagine, quando la gente vede per la prima volta un’intervista a Dalí rimane incuriosita e vorrebbe sapere di più su questo personaggio, che sembra strano, ma che dice cose interessanti; Ma anche di propria iniziativa, penso.


E lei? Qual è stata la scintilla che ha fatto nascere il suo amore per Dalí?
Ho potuto conoscerlo personalmente, viveva qui nella stanza a fianco a questo ufficio, io ero studentessa e studiai con lui per tre/quattro mesi in differenti anni, gli leggevo giornali, riviste scientifiche e mediche, di cucina... era anziano, ma conservava tutta la sua intelligenza. Vedevo la parete del suo museo che era una presenza costante e volevo sapere di più su questo personaggio, che ho avuto la possibilità di conoscere molto poco, però almeno un pò.


C'è un quadro di Dalí che preferisce e non si stancherebbe mai di ammirare?
Molti, sceglierne uno è impossibile, ce ne sono vari molto interessanti. Una volta aveva descritto il mistero che ha la “Cesta del pane” del 1945, un quadro talmente iperrealista che in fondo è misterioso, perché osservando l’opera pensiamo: Dalí qui ci pone tanti interrogativi. Ho molte opere preferite.

ESCLUSIVA! Intervista a Montse Aguer per il Forum 1945_l10
1945 La cesta del pane
http://www.salvador-dali.org/cataleg_raonat/fitxa_obra.html?obra=607&inici=1940&fi=1946


Ma combaciano con quelli più famosi?
E’ chiaro che la “Persistenza della memoria” è un quadro magnifico e un esempio è che chiunque lo vede immagina sia molto più grande di com'è realmente e credo sia questa la potenza dell’opera.


Grazie al suo bellissimo libro “Dalí’s World” abbiamo avuto la possibilità di vedere documenti fac-simile e riproduzioni di opere dalla qualità grafica eccezionale, foto inedite e tante curiosità, il tutto impaginato con originalità e una cura dei dettagli straordinaria.  E’ nata da lei l'idea di riprodurre i documenti in fac-simile?
In parte, devo riconoscere il merito della casa editrice, hanno pubblicato altri volumi, uno molto interessante su Leonardo Da Vinci e volevamo seguire la stessa linea. Il progetto è abbastanza editoriale e a noi sembrava interessantissimo, così abbiamo acconsentito e abbiamo scelto un insieme di documenti molto conosciuti, perché è un libro destinato al grande pubblico, ma anche con appunti inediti, fu veramente molto interessante lavorare a questo progetto.


E' possibile ci sia un seguito a quel volume?  
Forse, al momento siamo in contatto con un’altra casa editrice per un progetto di cui non posso anticipare nulla, forse non sarà così spettacolare, ma il progetto mi piace e spero vada avanti.


Il Centro de Estudios Dalinianos custodisce un gran numero di documenti, manoscritti, foto, libri, riviste, ecc… Secondo un suo parere, quali tra questi sono di maggior interesse?
Per quanto riguarda i quadri, tutti. Ma anche i libri su cui Dalí segnava le sue annotazioni, le dediche a Dalí e a Gala, da André Breton, René Char, abbiamo anche una collezione di cartoline che forse sono le più personali, e i manoscritti; Credo che avere qui il manoscritto de “La vita segreta di Salvador Dalí” sia fantastico, perché è il suo universo e per me , suppongo anche per voi e per molti studiosi, se vuoi capirlo devi leggere “La vita segreta di Salvador Dalí”; Avere questo manoscritto è un gran privilegio.


In base ai documenti presso il Centro de Estudios Dalinianos ci sono le basi per pensare che, nascosti in qualche collezione privata o da qualche altra parte, ci possano essere altri dipinti di Dalí di cui non si è a conoscenza?
Credo di dipinti a olio ce ne potrebbero essere, ma pochissimi, però è possibile ce ne sia qualcuno. I collezionisti privati sono molto reticenti a svelare le loro opere, sia per motivi feticisti che fiscali. Forse di disegni ce ne sono di più, ma dipinti no.


C'è un libro o biografia che non dovrebbe mancare ad un appassionato di Dalí?
Come dicevo prima, penso che “La vita segreta di Salvador Dalí” sia fondamentale. Io consiglierei, più che biografie, il catalogo del Centro Pompidou del 1979, il catalogo di palazzo Grassi di Venezia del 2004 e speriamo in questo nuovo catalogo del Pompidou; Ma anche il catalogo della mostra di Roma è molto importante, contiene una nuova cronologia su Dalí e l’Italia che è molto interessante.


Attualmente sta lavorando ad un suo nuovo libro su Dalí?
C’è questo progetto di cui vi parlavo, e ultimamente stiamo lavorando a quello del Centro Pompidou, più che il testo per il catalogo che sarà molto sintetico, stiamo soprattutto curando l’aspetto della collezione dei dipinti ad olio, documenti, manoscritti… tutto il Centro di Studi è concentrato su questa esposizione e sta lavorando con il Pompidou e con il Reina Sofia di Madrid.


Con il libro Gala-la vida secreta, abbiamo conosciuto meglio una donna dotata di grande intelligenza, colta e creativa. Pensa che Dalí sarebbe stato lo stesso artista e avrebbe avuto lo stesso successo se non avesse incontrato Gala?
Io credo di no. E' un'opinione personale e soggettiva, credo che Gala lo abbia aiutato ad orientare il suo cammino. Il genio in Dalí era già presente, ha fatto opere interessanti prima dell'anno 1929, (anno in cui conobbe Gala), però credo che Gala sia come una specie di filo conduttore delle sue ossessioni e paure che Dalí non aveva modo di arrestare. Per esempio, c'è un olio intitolato "Monumento imperial a la mujer niña" dell'anno 1929 (ma che noi pensiamo sia del 1931) di cui Dalí dice che è un monumento a Gala, la "mujer niña"(donna-bambina) che gli cura e gli sana molte delle sue ossessioni e paure... Io credo che Gala gli permetta di liberarsi di certe inquetudini. Nel suo diario si dimostra anche come un' autrice, lei potrebbe essere stata una buona scrittrice e ci piaceva affermare Gala come creativa e non sempre come musa, naturalmente il genio era Dalí, però era una donna con un'entità propria e vorremmo rivendicarla.

ESCLUSIVA! Intervista a Montse Aguer per il Forum 1929_m10
1929 Monumento imperial a la mujer-niña
http://www.salvador-dali.org/cataleg_raonat/fitxa_obra.html?obra=236&inici=1926&fi=1930


Sappiamo che Gala era una grande ammiratrice dell’opera di Dalí e custodiva gelosamente nella sua collezione privata alcune delle sue opere. Potrebbe dirci a quali era particolarmente affezionata?
La "Cesta del pane" del 1945. Dalí le aveva regalato un gioiello di Fabergè, un marchio molto conosciuto, a New York però glielo rubarono e Dalí allora le regalò la “Cesta del pane". Secondo la mitologia (perché in tutto quello che riguarda Dalí non si sa mai quando è mitologia e quando è certo) da quel momento Gala viaggiò sempre con una piccola cassa di legno che conteneva questo dipinto. Lei la teneva come un gioiello, il gioiello che Dalí regalò a Gala, pertanto sicuramente era una delle sue opere preferite.


La fondazione gestisce e conserva un patrimonio artistico dal valore inestimabile e negli ultimi anni ha investito acquistando molte opere sia pittoriche che cartacee. Quale pensa sia stata l’acquisizione più importante?
Credo siano varie, per differenti motivi. La prima opera che acquistò la fondazione fu "L'apoteosi del dollaro". È un'opera importante perchè non avevamo opere di dimensioni così grandi, perchè è del 1965 che era un periodo creativo molto interessante, perchè è la culminazione di tutto quello che aveva pensato fino a quel momento e anche perché giocava con Andrè Breton e l'anagramma "Avida Dollars" che gli aveva composto. Le altre opere importanti sono quelle surrealiste e poi un'opera del 1926 intitolata " Ragazza di Figueres", perché secondo la mitologia è una delle opere che mostrò a Picasso quando gli fece visita a Parigi e Picasso disse che sarebbe diventato un grande pittore. Ho un particolare affetto per il dipinto "Ragazza di Figueres" perchè è il quadro che Dalí spesso chiese di poter ricomprare per avere la possibilità di esporlo nel suo museo (specialmente negli ultimi anni ad Antonio Pitxot, il direttore del Teatro-Museo). Anni dopo la Fondazione riuscì ad acquistarlo ed è tutt'oggi esposto.

ESCLUSIVA! Intervista a Montse Aguer per il Forum 511
1965 L'apoteosi del dollaro


ESCLUSIVA! Intervista a Montse Aguer per il Forum 1926no10
1926 Ragazza di Figueres
http://www.salvador-dali.org/cataleg_raonat/fitxa_obra.html?obra=189&inici=1926&fi=1930


Nella sua carriera Dalí ha collaborato con molte riviste, ha partecipato alla stesura di numerosi libri ed è apparso su molti giornali e quotidiani. Dalí (o Gala) collezionavano tutte queste pubblicazioni o gli davano poca importanza?
Sì, Gala era la più ordinata e collezionava tutto, soprattutto i ritagli di giornale. Con i vari cambi di residenza si sono perse molte cose, però al CED abbiamo una gran collezione soprattutto dell'ultima epoca, ci sono anche riviste dell'epoca surrealista, però Gala più che tutta la rivista teneva il solo l'articolo del giornale ritagliato.


Dalí è sempre stato al passo coi tempi e le nuove scoperte lo affascinavano molto, come si troverebbe secondo lei ai nostri tempi, in cui siamo invasi dalla tecnologia?
E' chiaro che non possiamo saperlo però possiamo immaginarlo: se nel 1972 ha collaborato con il premio Nobel per la fisica Dennis Gabor con l'olografia, immaginiamoci cosa potrebbe fare adesso.


Nonostante l'attenzione e l'uso che Dalí faceva dei media, non era un grande appassionato di TV, come se lo spiega?
Perchè lui diceva in modo provocatorio che "la televisione in generale è per i cretini", pensava che la tv fosse un mezzo di intrattenimento e non molto di informazione. La utilizzava, però non la amava, era un rapporto di amore e odio, la usava ma non era interessante per lui. Lui preferiva leggere, passeggiare, immaginare… lui amava molto immaginare e la televisione non lo stimolava.


Nella casa-museo di Port lligat è ora consentito l’accesso al pubblico allo studio delle sculture e si può ammirare il cristo dei rifiuti. Sarà possibile un giorno visitare la sala del trono che si trova in fondo alla via lattea?
Lo stiamo valutando, speriamo che tra un paio di anni ci sia la possibilità di visitarla. È una cosa che abbiamo in mente, però essendo complicato l'accesso, la Fondazione deve studiare bene come far accedere i visitatori, comunque è uno dei nostri progetti futuri.


In alcune monografie si vedono delle immagini di un luogo a Cadaquès chiamato "Corral de Gala", ma ci sono poche notizie a riguardo. Ci potrebbe spiegare la funzione di quel luogo?
Non appartiene alla Fondazione, era un luogo che avevano comprato, però non erano particolarmente affezionati a quel posto.


Nel Museo è esposta l' opera "Cuant cau cau" a cui è dedicata anche una sala. Dalí ritoccò un dipinto fiammingo con uno dei suoi orologi molli da cui escono dei numeri e questi numeri corrispondono esattamente alla sua data di morte: 2-3-1-8-9. Fatalità o veggenza? Qual'è il suo pensiero?
Credo sia curioso, però non so dare un'opinione... non lo so.

ESCLUSIVA! Intervista a Montse Aguer per il Forum 1979_c11
Particolare dell' opera Cuant cau cau


A Novembre al Centre Pompidou di Parigi ci sarà un' importante mostra dedicata al maestro dopo quella inaugurata nel 1979. Potrebbe anticiparci in che modo collaborerà il centro studi daliniani e quali saranno le più importanti opere esposte?
Riguardo le opere più importanti non posso comunicarle perché il Pompidou farà un comunicato stampa; in quanto alla nostra collaborazione sarà di consulenza, soprattutto per il prestito di opere e di inchiesta. Un'altra cosa che mi sembra interessante è sapere che il Pompidou ha una pubblicazione parallela, i "Chaiers d'art" che pubblicano ogni 4 mesi e con il motivo della mostra ne pubblicheranno uno dedicato a Dalí. Saranno giovani studiosi di tutto il mondo che scriveranno su Dalí e tutti sono stati al CED in passato e di questo sono molto contenta. Sono contenta perché significa che si può dire che il CED sia diventato un riferimento mondiale ed è ciò che ha sempre desiderato la Fondazione. Abbiamo avuto sempre molto supporto economico, potendo così comprare molti documenti inediti, cartoline, fotografie, libri, riviste e ora è un centro di riferimento di Dalí e del surrealismo, spero... ma di Dalí sicuramente.


Noi nel Forum consigliamo sempre agli appassionati di visitare il triangolo Daliniano, lei quanto pensa sia importante per meglio comprendere l’opera di Dalí?
Io credo che più che importante sia indispensabile, perché Dalí è un pittore totalmente associato al suo paesaggio. Un paesaggio reale che lui plasma nei suoi quadri. Quando faceva pittura surrealista diceva "fotografia dipinta a mano". E' essenziale vedere la luce del Mediterraneo (che voi in Italia conoscete), il mare e tutto il paesaggio di Port Lligat in cui lui diceva fosse il suo atelier. Figueres è importante, però soprattutto Cadaquès, Port Lligat... nel suo diario giovanile a 15 anni scriveva: " dipingere il mare, dipingere le vele delle barche, dipingere il paesaggio..." lui descrive molto bene Cadaquès: "Cadaquès è la luce, il colore..." in quel momento Dalí pensa all'impressionismo e quei luoghi sono vitali.
Se si vuole capire Dalí senza visitare il triangolo daliniano, non si può capire Dalí!


Ultima modifica di LucaMenes il Mar Mag 11, 2021 12:41 am - modificato 1 volta.
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Messaggio  LucaMenes Lun Mag 21, 2012 10:38 am

In attesa dei vostri commenti-sensazioni sull'intervista e sulle risposte voglio cogliere l'occasione (assieme a Carlo) per ringraziare in modo SPECIALE Montse Aguer, una persona davvero straordinaria che nonostante la sua agenda esploda di impegni ha trovato il tempo per rispondere alle nostre domande ... Grazie di cuore a lei e alla Fondazione Gala-Salvador Dalí per aver reso possibile questo entusiasmante incontro. I love you
LucaMenes
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Messaggio  Miss Stefania Mar Mag 29, 2012 10:48 pm

Finalmente ho trovato un pò di tempo per leggere tutta l'intervista... e naturalmente faccio i complimenti ai due reporter del forum!!! cheers
Le risposte, come le domande, sono stimolanti e cariche di passione...

Già a Roma avevo apprezzato la gentilezza e la preparazione della direttrice del CED Montse Aguer...e le dichiarazioni, che vi ha rilasciato, sono la conferma di quanto il Centro Daliniano stia lavorando seriamente per rafforzare la figura di Dalì all'estero... non basta la fama che un artista si guadagna in vita, è importante che il suo nome sia sempre associato a mostre, cataloghi ed eventi di altissima qualità!!!
Miss Stefania
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Affezionato
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Messaggio  LucaMenes Mar Mag 11, 2021 9:24 am

Buongiorno a tutti,
Oggi sarebbe il 117' compleanno di Dalí, quindi un giorno speciale... ma per il forum è un giorno speciale anche per un altro motivo... L'11 Maggio 2012 infatti avevamo appuntamento a Torre Galatea per realizzare l'intervista alla gentilissima Montse Aguer, quindi in questa giornata di anniversari vi propongo di rileggere le parole di quell'incontro.
LucaMenes
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