L'OPERA DEL MESE: NOVEMBRE 2010 - Sogno causato dal volo di un’ape
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L'OPERA DEL MESE: NOVEMBRE 2010 - Sogno causato dal volo di un’ape
Sogno causato dal volo di un’ape intorno a una melagrana, un attimo prima del risveglio, 1944. Olio su tavola 51x41 cm collezione Thyssen-Bornemisza, Lugano-Castagnola
Sappiamo come Dalì fosse costantemente attento alle nuove scoperte scientifiche, in particolare nel campo della psicologia e della fisica. Come lo stesso Maestro ci suggerisce, nel titolo dell’opera e nel passo che riporto di seguito, in questa tela è rappresentato un fenomeno appena scoperto da Freud: uno stimolo esterno percepito durante il sonno, viene inserito coerentemente all' interno del sogno stesso.
“Per la prima volta viene rappresentata la scoperta, fatta da Freud, che un sogno tipico è provocato dalla storia di un momento che porta al risveglio. Così come la caduta di una stanga sulla gola del dormiente provoca allo stesso tempo il risveglio e un lungo sogno che si conclude con la lama di una ghigliottina che precipita giù, così il ronzio di un’ape, provoca qui la trafittura di baionetta che sveglia Gala. La melagrana che si spacca dà origine all’intero sistema biologico. L’elefante del Bernini sullo sfondo trasporta un obelisco con le insegne papali.”
È dipinta Gala un attimo prima di svegliarsi, nel momento in cui le appaiono in sogno una baionetta, due tigri, un pesce e una melagrana. Questo sogno le è provocato dal ronzio di un'ape attorno ad una melagrana.
Sembra che il dipinto sia stato suggerito a Dalì proprio dall’essere stato punto da un’ape mentre stava dormendo. Ha applicato quindi il metodo paranoico-critico.
Il momento ritratto è successivo alla puntura ma precedente la sensazione di dolore. In un’interpretazione le tigri rappresentano il corpo stesso dell’ape, e la baionetta sarebbe il pungiglione.
Secondo un’altra interpretazione, nel quadro vi è un vero e proprio percorso ciclico, che inizia (e termina) con la melagrana piccola, “reale”, attorno alla quale l’ape sta ronzando. La melagrana rappresenta l’anima di Dalì, il suo inconscio. Quella grande,”irreale”, squarciata, è piena di rabbia. Il pesce simboleggia un contenuto inconscio che diventa conscio (un messaggio che sale alla coscienza). Il messaggio stesso è rappresentato dalle due tigri (rabbia che diventa dolore, la baionetta che “punge” Gala) e dai chicchi di melagrana che stanno per toccare la superficie del mare. Le due gocce d’acqua accanto a Gala rappresentano la purificazione raggiunta attraverso il dolore, e ci riportano alla melagrana piccola, sana, non più squarciata dalla rabbia.
In secondo piano si nota l'elefante con l’obelisco, tratto dalla scultura di Gian Lorenzo Bernini nella piazza di Santa Maria sopra Minerva a Roma, e con le zampe dalinianamente sottili. È un elemento molto presente nei dipinti del Maestro.
Ho trovato online delle foto della spettacolare “installazione” nell’atrio di Palazzo Grassi, per la mostra del 2004:
“Per la prima volta viene rappresentata la scoperta, fatta da Freud, che un sogno tipico è provocato dalla storia di un momento che porta al risveglio. Così come la caduta di una stanga sulla gola del dormiente provoca allo stesso tempo il risveglio e un lungo sogno che si conclude con la lama di una ghigliottina che precipita giù, così il ronzio di un’ape, provoca qui la trafittura di baionetta che sveglia Gala. La melagrana che si spacca dà origine all’intero sistema biologico. L’elefante del Bernini sullo sfondo trasporta un obelisco con le insegne papali.”
È dipinta Gala un attimo prima di svegliarsi, nel momento in cui le appaiono in sogno una baionetta, due tigri, un pesce e una melagrana. Questo sogno le è provocato dal ronzio di un'ape attorno ad una melagrana.
Sembra che il dipinto sia stato suggerito a Dalì proprio dall’essere stato punto da un’ape mentre stava dormendo. Ha applicato quindi il metodo paranoico-critico.
Il momento ritratto è successivo alla puntura ma precedente la sensazione di dolore. In un’interpretazione le tigri rappresentano il corpo stesso dell’ape, e la baionetta sarebbe il pungiglione.
Secondo un’altra interpretazione, nel quadro vi è un vero e proprio percorso ciclico, che inizia (e termina) con la melagrana piccola, “reale”, attorno alla quale l’ape sta ronzando. La melagrana rappresenta l’anima di Dalì, il suo inconscio. Quella grande,”irreale”, squarciata, è piena di rabbia. Il pesce simboleggia un contenuto inconscio che diventa conscio (un messaggio che sale alla coscienza). Il messaggio stesso è rappresentato dalle due tigri (rabbia che diventa dolore, la baionetta che “punge” Gala) e dai chicchi di melagrana che stanno per toccare la superficie del mare. Le due gocce d’acqua accanto a Gala rappresentano la purificazione raggiunta attraverso il dolore, e ci riportano alla melagrana piccola, sana, non più squarciata dalla rabbia.
In secondo piano si nota l'elefante con l’obelisco, tratto dalla scultura di Gian Lorenzo Bernini nella piazza di Santa Maria sopra Minerva a Roma, e con le zampe dalinianamente sottili. È un elemento molto presente nei dipinti del Maestro.
Ho trovato online delle foto della spettacolare “installazione” nell’atrio di Palazzo Grassi, per la mostra del 2004:
potris- Forumista Stellare
Re: L'OPERA DEL MESE: NOVEMBRE 2010 - Sogno causato dal volo di un’ape
L' Opera fa parte del Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid dove ho avuto la fortuna di vederla esposta ed ho avuto la fortuna di vederla anche alla Mostra di Venezia dove c'era anche la bellissima installazione di cui Potris ha inserito le immagini. Il dipinto ha una forza incredibile e mi piace molto la prima interpretazione Freudiana.
LucaMenes- FONDATORE
Re: L'OPERA DEL MESE: NOVEMBRE 2010 - Sogno causato dal volo di un’ape
Questa è forse la prima opera che mi ha "aperto" anima e corpo nei confronti di Dalì...
In una località marittima dove da piccolo trascorrevo l' estate, c' era un locale di "tendenza"( il Loco Loco di Lignano): vi si accedeva salendo una lunga scalinata ed all' interno sembrava di essere in una grotta con stalattiti e stalagmiti( in poliuretano e polistirolo) che abbracciavano ogni zona del locale "isolando" ogni tavolata. Al tavolo che poi diventò il preferito della mia compagnia, sulle pareti era rappresentata quest' opera! Fu un vero colpo di fulmine!!!
Non ho trovato una foto della tavolata a cui mi riferisco, ma solo una dell' ingresso. Beh, considerate che il locale era praticamente tutto così e dove si ampliava( in presenza delle tavolate), vedere a tutta parete la copia del capolavoro di Dalì... beh,
In una località marittima dove da piccolo trascorrevo l' estate, c' era un locale di "tendenza"( il Loco Loco di Lignano): vi si accedeva salendo una lunga scalinata ed all' interno sembrava di essere in una grotta con stalattiti e stalagmiti( in poliuretano e polistirolo) che abbracciavano ogni zona del locale "isolando" ogni tavolata. Al tavolo che poi diventò il preferito della mia compagnia, sulle pareti era rappresentata quest' opera! Fu un vero colpo di fulmine!!!
Non ho trovato una foto della tavolata a cui mi riferisco, ma solo una dell' ingresso. Beh, considerate che il locale era praticamente tutto così e dove si ampliava( in presenza delle tavolate), vedere a tutta parete la copia del capolavoro di Dalì... beh,
intu.77- Affezionato
Re: L'OPERA DEL MESE: NOVEMBRE 2010 - Sogno causato dal volo di un’ape
è la prima volta che Dalì inserisce l'immagine dell'elefante in una tela ed è curioso il contrasto tra la mole del pachiderma e le gambe sottili, molti attribuiscono all'elefante un significato fallico.
un altro elemento che mi incuriosisce è lo squarcio della melagrana...che sembra avere la forma del continente africano!!!
un altro elemento che mi incuriosisce è lo squarcio della melagrana...che sembra avere la forma del continente africano!!!
Miss Stefania- Affezionato
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