La persistenza della memoria
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La persistenza della memoria
La persistenza della memoria 1931 (olio su tela)
In uno dei suoi scritti autobiografici, The Secret life of Salvador Dalí, pubblicato a New York nel 1942, l’artista descrive la genesi di questo dipinto inizialmente intitolato Orologi molli che rappresenta, in un certo senso, la storia della personalità di Dalí in eterno contrasto tra la dura scorza esterna del proprio ruolo pubblico e sociale e la sensibile “mollezza” della propria fragile interiorità. Su uno dei tanti paesaggi di Port Lligat, tra gli scogli aguzzi della Costa Brava e un ulivo secco e malinconico in primo piano, Dalí immaginò tre orologi come oggetti inattesi, sottratti alla realtà quotidiana e deformati dallo sguardo delirante di un sogno, che è quello creato dall’inconscio dell’artista sintetizzato nell’occhio dalle lunghe ciglia che giace addormentato (secondo un’idea già proposta da Dalí ne Il grande masturbatore del 1929). Questi tre orologi sul punto di sciogliersi al sole - mentre un quarto, ancora chiuso nel suo coperchio dorato, è assaltato da un cumulo di formiche brulicanti - rappresentano l’aspetto psicologico del tempo, il cui trascorrere, nella soggettiva percezione umana, assume una velocità e una connotazione diversa, interna, che segue solo la logica dello stato d’animo e del ricordo. L’opera, ribattezzata Persistenza della memoria, che oggi è indubbiamente il pezzo più famoso del MoMa di New York, venne acquistato dal mercante americano Julien Levy decretando il successo e la fortuna economica della produzione di Dalí negli Stati Uniti.
In uno dei suoi scritti autobiografici, The Secret life of Salvador Dalí, pubblicato a New York nel 1942, l’artista descrive la genesi di questo dipinto inizialmente intitolato Orologi molli che rappresenta, in un certo senso, la storia della personalità di Dalí in eterno contrasto tra la dura scorza esterna del proprio ruolo pubblico e sociale e la sensibile “mollezza” della propria fragile interiorità. Su uno dei tanti paesaggi di Port Lligat, tra gli scogli aguzzi della Costa Brava e un ulivo secco e malinconico in primo piano, Dalí immaginò tre orologi come oggetti inattesi, sottratti alla realtà quotidiana e deformati dallo sguardo delirante di un sogno, che è quello creato dall’inconscio dell’artista sintetizzato nell’occhio dalle lunghe ciglia che giace addormentato (secondo un’idea già proposta da Dalí ne Il grande masturbatore del 1929). Questi tre orologi sul punto di sciogliersi al sole - mentre un quarto, ancora chiuso nel suo coperchio dorato, è assaltato da un cumulo di formiche brulicanti - rappresentano l’aspetto psicologico del tempo, il cui trascorrere, nella soggettiva percezione umana, assume una velocità e una connotazione diversa, interna, che segue solo la logica dello stato d’animo e del ricordo. L’opera, ribattezzata Persistenza della memoria, che oggi è indubbiamente il pezzo più famoso del MoMa di New York, venne acquistato dal mercante americano Julien Levy decretando il successo e la fortuna economica della produzione di Dalí negli Stati Uniti.
Ultima modifica di chiara taccone il Gio Set 24, 2009 1:57 pm - modificato 2 volte.
chiara taccone- Forumista ULTRA
Re: La persistenza della memoria
“E il giorno in cui decisi di dipingere degli orologi, li dipinsi molli.
Ciò avvenne in una sera in cui ero stanco. Avevo l’emicrania, il che mi accade raramente. Volevamo andare al cinema con alcuni amici e all’ultimo momento decisi di restare a casa. Gala uscì con loro,mentre io mi coricai presto. Avevamo concluso la nostra cena con un camembert eccezionale e, allorché fui solo, rimasi ancora per un momento seduto a tavola pensando ai problemi che mi poneva il “supermolle” di questo formaggio. Mi alzai e mi recai nel mio studio, per gettare un ultimo sguardo al mio lavoro, come era mia abitudine. Il quadro a cui stavo lavorando raffigurava un paesaggio nei dintorni di Port Lligat, le cui rocce sembravano illuminate dalla luce trasparente del crepuscolo. In primo piano avevo dipinto un ulivo, dei rami tagliati e senza foglie. Questo paesaggio doveva servire di sfondo ad una nuova idea, ma quale? Cercavo un’immagine sorprendente, ma non riuscivo trovarla. Spensi la luce, e uscii dalla stanza e in quel preciso momento “vidi” letteralmente la soluzione: due orologi molli, uno dei quali pietosamente appeso a un ramo dell’ulivo. Malgrado l’emicrania, preparai la mia tavolozza e mi misi all’opera. Due ore dopo, allorché Gala tornò dal cinema, il quadro, che sarebbe diventato una delle mie tele più famose, era finito…”
Salvador Dalì, La mia vita segreta
Ciò avvenne in una sera in cui ero stanco. Avevo l’emicrania, il che mi accade raramente. Volevamo andare al cinema con alcuni amici e all’ultimo momento decisi di restare a casa. Gala uscì con loro,mentre io mi coricai presto. Avevamo concluso la nostra cena con un camembert eccezionale e, allorché fui solo, rimasi ancora per un momento seduto a tavola pensando ai problemi che mi poneva il “supermolle” di questo formaggio. Mi alzai e mi recai nel mio studio, per gettare un ultimo sguardo al mio lavoro, come era mia abitudine. Il quadro a cui stavo lavorando raffigurava un paesaggio nei dintorni di Port Lligat, le cui rocce sembravano illuminate dalla luce trasparente del crepuscolo. In primo piano avevo dipinto un ulivo, dei rami tagliati e senza foglie. Questo paesaggio doveva servire di sfondo ad una nuova idea, ma quale? Cercavo un’immagine sorprendente, ma non riuscivo trovarla. Spensi la luce, e uscii dalla stanza e in quel preciso momento “vidi” letteralmente la soluzione: due orologi molli, uno dei quali pietosamente appeso a un ramo dell’ulivo. Malgrado l’emicrania, preparai la mia tavolozza e mi misi all’opera. Due ore dopo, allorché Gala tornò dal cinema, il quadro, che sarebbe diventato una delle mie tele più famose, era finito…”
Salvador Dalì, La mia vita segreta
potris- Forumista Stellare
Re: La persistenza della memoria
Visto che mi siete simpatici... inserisco 2 foto del Museo di Figueres in cui a Marzo ho avuto modo di vedere la "Persistenza" (ospite d'eccezione).
Ecco l'allestimento, una sala intera solo per il dipinto.
E qui invece il dipinto (credo sia la cornice più brutta del mondo...)
Ecco l'allestimento, una sala intera solo per il dipinto.
E qui invece il dipinto (credo sia la cornice più brutta del mondo...)
LucaMenes- FONDATORE
Re: La persistenza della memoria
Grazie mille Luca!!! Le tue foto della Persistenza sono davvero bellissime,immagino il batticuore che hai avuto nel vedere l'opera dal vivo!!!LucaMenes ha scritto:Visto che mi siete simpatici... inserisco 2 foto del Museo di Figueres in cui a Marzo ho avuto modo di vedere la "Persistenza" (ospite d'eccezione).
Ecco l'allestimento, una sala intera solo per il dipinto.
E qui invece il dipinto (credo sia la cornice più brutta del mondo...)
Sono proprio d'accordo con te sulla cornice,effettivamente!
Le dimensioni dell'opera sono davvero piccole,mamma mia che meraviglia che è,strepitosa,la trovo veramente bellissima!!!
chiara taccone- Forumista ULTRA
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