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Dalì in mostra in Maremma

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Messaggio  chiara taccone Mer Lug 27, 2011 8:54 pm

La “Divina Commedia” secondo Salvador Dalì in mostra in Maremma

La più importante opera illustrativa mai realizzata da Salvador Dalì su “La Divina Commedia” dantesca sarà protagonista della grande mostra itinerante che, dal 12 luglio al 30 ottobre, animerà il territorio della Maremma. «Ho voluto che le mie illustrazioni per Dante fossero come delle lievi impronte di umidità su un formaggio divino. Di qui, il loro aspetto variopinto d'ali di farfalla», sono le parole del maestro spagnolo a commento delle sue xilografie, cento tavole riferite alle tre cantiche, Inferno, Purgatorio e Paradiso. Tre le sedi espositive della retrospettiva “Ossessione Dalì. Passione, ribellione e lucida follia”, che da martedì prossimo e fino al 21 agosto sarà alla Pinacoteca Civica di Follonica, per poi spostarsi alla Villa Sforzesca di Castell'Azzara (26 agosto - 18 settembre) ed, infine, alla Fortezza Spagnola di Porto S. Stefano (25 settembre - 30 ottobre).

Periodo mistico di Dalì - Curata da Maurizio Vanni e corredata da una serie di eventi collaterali, tra focus di approfondimento e racconti scenici, la mostra rilegge attraverso le tavole dedicate alla “Commedia” dantesca, l’intero percorso stilistico e culturale di Dalì che, in tutto, ha impiegato più di cinque anni di lavoro per incidere i 3500 legni su cui sono stati impressi progressivamente i 35 colori di ogni singola tavola. Una minuziosa opera d’incisione su legno realizzata dal maestro Raymond Jacquet sotto la diretta supervisione dell'artista spagnolo che le ha firmate, numerate e pubblicate in Francia per Les Heures Claires. Si tratta di 33 trittici (ed un'ultima tavola sull'Inferno) ognuno dei quali è composto di tre tavole che raccontano il Paradiso, il Purgatorio e l'Inferno danteschi e che risalgono agli albori del periodo mistico di Dalí. Basti pensare che l'artista spagnolo ha impiegato ben dieci anni per completarle, dal 1950 al 1959, presentandole al pubblico nel 1960 al Palais Gallièra di Parigi.

Tra realismo e surrealismo - «Se Dante è fantasticamente realista, Dalí - scrive Maurizio Vanni - è attratto dalla capacità della Commedia di trasformare sempre con naturalezza i contenuti concettuali in avvenimenti visibili, ma non può sfuggire alla propria modernità, alla propria sfrenata creatività, al proprio essere testimone del proprio tempo e alla concretezza delle sue xilografie, che restano legate a una struttura surreale, proponendosi come una sorta di eterno realismo magico».


fonte:http://www.newnotizie.it/2011/07/09/la-divina-commedia-secondo-salvador-dali-in-mostra-in-maremma/
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