1968 Spot Chocolat Lanvin
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1968 Spot Chocolat Lanvin
Nel 1968 Salvador Dalí è protagonista di questo spot pubblicitario per la Lanvin:
In internet non sono riuscito a scoprire molte informazioni a riguardo, viene solo riportato il video un'infinità di volte...
L'unica curiosità è che a mio avviso per la scena in cui i baffi si raddrizzano è stata usata una controfigura, voi che mi dite?
In internet non sono riuscito a scoprire molte informazioni a riguardo, viene solo riportato il video un'infinità di volte...
L'unica curiosità è che a mio avviso per la scena in cui i baffi si raddrizzano è stata usata una controfigura, voi che mi dite?
LucaMenes- FONDATORE
Trovata la risposta!!
Senza volerlo, nel libro di Oscar Tusquets Blanca - "Dalí y otros amigos" che ho appena finito di leggere viene svelato l'interessante arcano, leggete un pò...
Nel contratto per la pubblicità Lanvin Dalí dava la disponibilità di un'ora per girare tutte le scene necessarie, però a causa di problemi tecnici non riuscirono a finire tutto. Dalí inflessibile passata l'ora se ne andò a dipingere pur sapendo che non avrebbero potuto terminare lo spot. Il giorno seguente fece sapere ai dirigenti che per 100.000 franchi in più avrebbe dato il permesso per far realizzare un busto di cera a lui somigliante dagli scultori del Musèe Grevin per poter così finire il video.
I dirigenti furono felicissimi dell'idea, pagarono i soldi in più, pagarono la figura di cera, la filmarono e finirono lo spot. Dalí rise e rise di questo..., comunicò ancora che per altri 100.000 franchi era disposto a permettere che distruggessero il busto in sua presenza, mettendo un esplosivo all'interno facendolo volare in 1000 pezzi filmandolo in modalità super lenta. Di nuovo l'idea entusiasmò i dirigenti che accettarono.
Dalí narrava questa storia assolutamente esaltato, non si sapeva di cosa fosse più contento: se del suo talento o della stupidità dei suoi clienti. Ripeteva: "che asini, che asini!"
Direi che questa storia è ASSOLUTAMENTE Dalíniana al 100% e direi inoltre che è un esempio concreto della cretinizzazione che Dalí metteva in atto e spesso citava. Voi che dite? Conoscevate questa storia?
Nel contratto per la pubblicità Lanvin Dalí dava la disponibilità di un'ora per girare tutte le scene necessarie, però a causa di problemi tecnici non riuscirono a finire tutto. Dalí inflessibile passata l'ora se ne andò a dipingere pur sapendo che non avrebbero potuto terminare lo spot. Il giorno seguente fece sapere ai dirigenti che per 100.000 franchi in più avrebbe dato il permesso per far realizzare un busto di cera a lui somigliante dagli scultori del Musèe Grevin per poter così finire il video.
I dirigenti furono felicissimi dell'idea, pagarono i soldi in più, pagarono la figura di cera, la filmarono e finirono lo spot. Dalí rise e rise di questo..., comunicò ancora che per altri 100.000 franchi era disposto a permettere che distruggessero il busto in sua presenza, mettendo un esplosivo all'interno facendolo volare in 1000 pezzi filmandolo in modalità super lenta. Di nuovo l'idea entusiasmò i dirigenti che accettarono.
Dalí narrava questa storia assolutamente esaltato, non si sapeva di cosa fosse più contento: se del suo talento o della stupidità dei suoi clienti. Ripeteva: "che asini, che asini!"
Direi che questa storia è ASSOLUTAMENTE Dalíniana al 100% e direi inoltre che è un esempio concreto della cretinizzazione che Dalí metteva in atto e spesso citava. Voi che dite? Conoscevate questa storia?
LucaMenes- FONDATORE
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