Dreams of Dalì
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Dreams of Dalì
Stasera al telegiornale regionale hanno mandato in onda un servizio su uno spettacolo teatrale che c'è stato a Bologna il 26-27-28 gennaio intitolato "Dreams of Dalì " (devo dire ottima tempistica per mandarlo in onda se x caso qualcuno era interessato ad andarci.....).
Peccato esserselo perso avendolo a due passi da casa, dal video sembra davvero bello!
Sperando sia uno spettacolo itinerante magari lo ripropongono in un altra città, però sul sito della compagnia non ho trovato nulla!
LA COMPAGNIA
Il Vancouver City Dance Theatre è una compagnia di danza internazionale e multiculturale che nasce a Vancouver nel 2009 per iniziativa di Roberta Baseggio e Enrico Sorrentino, coppia solidale nella vita e nella volontà di realizzare un progetto di entertainmenteducation nel mondo delle danza e delle performing arts. La scelta di fondare a Vancouver questa iniziativa è motivata dal fatto che questa giovane città, sede delle Olimpiadi 2010, è un laboratorio multiculturale, un ponte naturale tra Europa, America ed Asia, un mosaico multietnico, un modello possibile e sostenibile di società futura. L’identità e l’agire culturale del VCDT coincidono con i principi e le finalità della New Renaissance Education Society, l’associazione creata per promuovere la nascita di una nuova cultura universale che sia l’espressione dell’integrazione tra la cultura umanistica rinascimentale e la cultura tecnologica-scientifica, in una convergenza transdisciplinare di arte, scienza, filosofia, tecnologia. A questo fine la New Renaissance Education Society ha lanciato e sta coordinando il progetto di gemellaggio culturale tra la città di Firenze e la città di Vancouver, rispettivamente il luogo dove storicamente prese forma la cultura del Rinascimento e il luogo dove potrebbe nascere la cultura del Nuovo Rinascimento.
«O É SEMPLICE – O È IMPOSSIBILE» SALVADOR FELIPE JACINTO DALÍ
«Nei mesi scorsi, ci siamo resi conto di quanto incredibilmente attuale sia la famosa frase di Dalì «O è semplice – o è impossibile»! Tre anni fa abbiamo iniziato la ricerca per una nuova casa. Una nuova sede per un ambiente cosmopolita, multidisciplinare e innovativo in cui crescere una famiglia e lanciare una nuova visione di compagnia di danza. Molti ci hanno detto che eravamo ambiziosi. Alcuni ci hanno detto che forse eravamo anche troppo ambiziosi, ma nella maggior parte dei casi, durante il viaggio intrapreso per lanciare il Vancouve City Dance Theatre, abbiamo incontrato un gran numero di sostenitori, entusiasti, creativi e talentuosi tra i cittadini della nostra nuova città, Vancouver. Questa nuova Compagnia è un atto d’amore e un sogno che per noi diventa realtà. E non è un caso che il nostro primo spettacolo “Dreams of Dalì” analizza come i sogni possano aiutarci a vivere appieno le nostre vite. Tra i nostri desideri c’è quello di aiutare la città di Vancouver ad esprimere il proprio potenziale come capitale del movimento del Nuovo Rinascimento, dove le arti, l’educazione, le politiche di progresso sociale, nuove ed innovative partnership pubbliche e private, si possano fondere assieme per creare possibilità illimitate per i propri cittadini, giovani e meno giovani, vecchi e nuovi. I nostri spettacoli saranno adatti a tutti – produzioni teatrali che combinano musica, danza, cinematografia, design, moda e nuovi media.» Roberta Baseggio ed Enrico Sorrentino
“Dreams of Dalì” è la prima produzione multimediale e transdisciplinare del Vancouver City Dance Theatre, presentata a settembre 2010 al Vancouver Playhouse Theatre. Attraverso un mix dinamico di danza, teatro, cinema, moda e tecnologia, lo spettacolo s’immerge nell’universo surreale di Salvador Dalì, artista a cui la creazione rende omaggio, esplorando il mondo transitorio dei sogni e della realtà. Uno spettacolo che spinge lo spettatore ad una riflessione sui valori fondanti della cultura classica messi a confronto con quelli dell’epoca moderna. La matrice creativa è tutta italiana a partire dalla Direttrice Artistica della Compagnia, Roberta Baseggio, che ha firmato la coreografia. Le scene sono state create dal designer italiano Italo Grassi, le immagini video dall’architetto Mauro Matteucci, e il lighting desigher canadese Itai Erdal ha creato le luci. I costumi sono stati disegnati dalla stilista Carmela Lacerenza. Sulle musiche di Armand Armar e Francis Poulenc, “Dreams of Dalì” ha portato il Vancouver City Dance Theatre agli occhi della critica internazionale che ha riconosciuto la professionalità e l’internazionalità della Compagnia.
LA VITA É UN SOGNO, O I SOGNI CI AIUTANO A VIVERE?
Nel corso della sua vita, Dalì è stato ossessionato dal suo subconscio e ha sempre rivendicato che solo attraverso l’arte egli era in grado di dare libertà al proprio inconscio, bypassando quindi il filtro
dei tentativi umani dettati dalla razionalità e dallo scetticismo. Nel saggio “L’interpretazione dei Sogni” Freud spiega come i sogni possano essere uno strumento attraverso cui comprendere meglio le nostre vite. I nostri sogni sono una risorsa che nutre la nostra esistenza e rivela i nostri più nascosti desideri e passioni. Attraverso l’analisi delle immagini simboliche che compongono i sogni, ci viene fornita una chiave per comprendere il significato nascosto della vita. “Dreams of Dalì” ci trasporta in un universo onirico dove i mezzi d’espressione, quali la danza, la recitazione, il canto e la musica vengono completati da immagini video virtuali che rispecchiano la nostra immaginazione. Lo spettacolo rappresenta un mondo surreale, un’immersione nell’immaginazione vivida di Dalì, e ricrea l’atmosfera propria dei dipinti dell’artista. In un mondo surreale, dove fantasia e realtà si fondono, Dalì ci ispira con il suo magico ed intangibile mondo subconscio, in cui non partecipiamo, bensì sogniamo. Il provocatore, l’enigmatico “Divine Moustaches” si muove tra sensualità e femminilità, religione e mitologia, sogni e fantasia, guidato da Sigmund Freud e da Gala, musa ispiratrice del pittore. I segreti di queste tematiche contrastanti sono gli stessi che noi cerchiamo di dissipare in noi stessi. Entrambi, il mondo della realtà e quello dell’arte, sono pieni di contrasti che ciascun artista dovrebbe utilizzare per dar forma al messaggio: “l’artista non è colui che è ispirato, ma colui che può ispirare gli altri”- Salvador Dalì
SINOSSI
ATTO PRIMO
SENSUALITÀ E FEMMINILITÀ
Secondo Freud il subconscio è composto da desideri sessuali repressi e pulsioni sessuali. Il simbolo dei cassetti, come sviluppo della naturale curiosità, indica la necessità di esplorare spazi chiusi per poter soddisfare sia il desiderio di conoscere cosa c’è all’interno, sia il desiderio di esorcizzare la paura dell’ignoto. I cassetti aperti rappresentano invece la sessualità celata di una donna, ed indicano che i suoi segreti sono stati svelati e non devono più essere temuti. Dalì creava le sue opere descrivendo le proprie ossessioni ed ansie legate alla sua identità sessuale. Solo attraverso Gala, sua musa, riuscì a mutare la propria idea di femminilità e di forma femminile.
RELIGIONE E MITOLOGIA
Il movimento surrealista era fortemente legato alla mitologia, nella generale convinzione che la psiche umana si riflettesse nei miti della società e viceversa. Miti e religioni hanno a che fare con aspetti importanti e a volte repressi della natura umana, come il desiderio di potere e dominio. La lotta tra religione e scienza è interrotta da “Omaggio a Newton”, scultura di Dalì. Mentalità aperta e lealtà sono due qualità necessarie per la scoperta di importanti leggi naturali, e per il successo di tutti gli sforzi umani.
ATTO SECONDO
SOGNI E FANTASIA
I “custodi del tempo”, con la loro fluidità e plasticità, rappresentano l’idea che il tempo varia significativamente nella percezione umana, nonostante venga considerato un concetto preciso e fisso: passato, presente, futuro. Per questo gli esseri umani cercano rifugio nei ricordi e nei sogni, dove il tempo non esiste. La natura repressiva e restrittiva della società conduce l’individuo al tentativo di liberare se stesso dalle catene del tempo, fuggendo nel mondo della fantasia e dei sogni, perseguendo l’immortalità. L’immagine finale dell’eterna bambina Alice nel Paese delle Meraviglie risponde alla confusione del mondo con l’ingenuità dell’infanzia. Dopo il suo incontro con gli abitanti del paese delle meraviglie, ritorna alla realtà non solo indenne, ma cambiata. Lei forse ci insegna come realizzare questo obiettivo semplicemente “leggendo” i sogni – così come farebbe un bambino.
Peccato esserselo perso avendolo a due passi da casa, dal video sembra davvero bello!
Sperando sia uno spettacolo itinerante magari lo ripropongono in un altra città, però sul sito della compagnia non ho trovato nulla!
LA COMPAGNIA
Il Vancouver City Dance Theatre è una compagnia di danza internazionale e multiculturale che nasce a Vancouver nel 2009 per iniziativa di Roberta Baseggio e Enrico Sorrentino, coppia solidale nella vita e nella volontà di realizzare un progetto di entertainmenteducation nel mondo delle danza e delle performing arts. La scelta di fondare a Vancouver questa iniziativa è motivata dal fatto che questa giovane città, sede delle Olimpiadi 2010, è un laboratorio multiculturale, un ponte naturale tra Europa, America ed Asia, un mosaico multietnico, un modello possibile e sostenibile di società futura. L’identità e l’agire culturale del VCDT coincidono con i principi e le finalità della New Renaissance Education Society, l’associazione creata per promuovere la nascita di una nuova cultura universale che sia l’espressione dell’integrazione tra la cultura umanistica rinascimentale e la cultura tecnologica-scientifica, in una convergenza transdisciplinare di arte, scienza, filosofia, tecnologia. A questo fine la New Renaissance Education Society ha lanciato e sta coordinando il progetto di gemellaggio culturale tra la città di Firenze e la città di Vancouver, rispettivamente il luogo dove storicamente prese forma la cultura del Rinascimento e il luogo dove potrebbe nascere la cultura del Nuovo Rinascimento.
«O É SEMPLICE – O È IMPOSSIBILE» SALVADOR FELIPE JACINTO DALÍ
«Nei mesi scorsi, ci siamo resi conto di quanto incredibilmente attuale sia la famosa frase di Dalì «O è semplice – o è impossibile»! Tre anni fa abbiamo iniziato la ricerca per una nuova casa. Una nuova sede per un ambiente cosmopolita, multidisciplinare e innovativo in cui crescere una famiglia e lanciare una nuova visione di compagnia di danza. Molti ci hanno detto che eravamo ambiziosi. Alcuni ci hanno detto che forse eravamo anche troppo ambiziosi, ma nella maggior parte dei casi, durante il viaggio intrapreso per lanciare il Vancouve City Dance Theatre, abbiamo incontrato un gran numero di sostenitori, entusiasti, creativi e talentuosi tra i cittadini della nostra nuova città, Vancouver. Questa nuova Compagnia è un atto d’amore e un sogno che per noi diventa realtà. E non è un caso che il nostro primo spettacolo “Dreams of Dalì” analizza come i sogni possano aiutarci a vivere appieno le nostre vite. Tra i nostri desideri c’è quello di aiutare la città di Vancouver ad esprimere il proprio potenziale come capitale del movimento del Nuovo Rinascimento, dove le arti, l’educazione, le politiche di progresso sociale, nuove ed innovative partnership pubbliche e private, si possano fondere assieme per creare possibilità illimitate per i propri cittadini, giovani e meno giovani, vecchi e nuovi. I nostri spettacoli saranno adatti a tutti – produzioni teatrali che combinano musica, danza, cinematografia, design, moda e nuovi media.» Roberta Baseggio ed Enrico Sorrentino
“Dreams of Dalì” è la prima produzione multimediale e transdisciplinare del Vancouver City Dance Theatre, presentata a settembre 2010 al Vancouver Playhouse Theatre. Attraverso un mix dinamico di danza, teatro, cinema, moda e tecnologia, lo spettacolo s’immerge nell’universo surreale di Salvador Dalì, artista a cui la creazione rende omaggio, esplorando il mondo transitorio dei sogni e della realtà. Uno spettacolo che spinge lo spettatore ad una riflessione sui valori fondanti della cultura classica messi a confronto con quelli dell’epoca moderna. La matrice creativa è tutta italiana a partire dalla Direttrice Artistica della Compagnia, Roberta Baseggio, che ha firmato la coreografia. Le scene sono state create dal designer italiano Italo Grassi, le immagini video dall’architetto Mauro Matteucci, e il lighting desigher canadese Itai Erdal ha creato le luci. I costumi sono stati disegnati dalla stilista Carmela Lacerenza. Sulle musiche di Armand Armar e Francis Poulenc, “Dreams of Dalì” ha portato il Vancouver City Dance Theatre agli occhi della critica internazionale che ha riconosciuto la professionalità e l’internazionalità della Compagnia.
LA VITA É UN SOGNO, O I SOGNI CI AIUTANO A VIVERE?
Nel corso della sua vita, Dalì è stato ossessionato dal suo subconscio e ha sempre rivendicato che solo attraverso l’arte egli era in grado di dare libertà al proprio inconscio, bypassando quindi il filtro
dei tentativi umani dettati dalla razionalità e dallo scetticismo. Nel saggio “L’interpretazione dei Sogni” Freud spiega come i sogni possano essere uno strumento attraverso cui comprendere meglio le nostre vite. I nostri sogni sono una risorsa che nutre la nostra esistenza e rivela i nostri più nascosti desideri e passioni. Attraverso l’analisi delle immagini simboliche che compongono i sogni, ci viene fornita una chiave per comprendere il significato nascosto della vita. “Dreams of Dalì” ci trasporta in un universo onirico dove i mezzi d’espressione, quali la danza, la recitazione, il canto e la musica vengono completati da immagini video virtuali che rispecchiano la nostra immaginazione. Lo spettacolo rappresenta un mondo surreale, un’immersione nell’immaginazione vivida di Dalì, e ricrea l’atmosfera propria dei dipinti dell’artista. In un mondo surreale, dove fantasia e realtà si fondono, Dalì ci ispira con il suo magico ed intangibile mondo subconscio, in cui non partecipiamo, bensì sogniamo. Il provocatore, l’enigmatico “Divine Moustaches” si muove tra sensualità e femminilità, religione e mitologia, sogni e fantasia, guidato da Sigmund Freud e da Gala, musa ispiratrice del pittore. I segreti di queste tematiche contrastanti sono gli stessi che noi cerchiamo di dissipare in noi stessi. Entrambi, il mondo della realtà e quello dell’arte, sono pieni di contrasti che ciascun artista dovrebbe utilizzare per dar forma al messaggio: “l’artista non è colui che è ispirato, ma colui che può ispirare gli altri”- Salvador Dalì
SINOSSI
ATTO PRIMO
SENSUALITÀ E FEMMINILITÀ
Secondo Freud il subconscio è composto da desideri sessuali repressi e pulsioni sessuali. Il simbolo dei cassetti, come sviluppo della naturale curiosità, indica la necessità di esplorare spazi chiusi per poter soddisfare sia il desiderio di conoscere cosa c’è all’interno, sia il desiderio di esorcizzare la paura dell’ignoto. I cassetti aperti rappresentano invece la sessualità celata di una donna, ed indicano che i suoi segreti sono stati svelati e non devono più essere temuti. Dalì creava le sue opere descrivendo le proprie ossessioni ed ansie legate alla sua identità sessuale. Solo attraverso Gala, sua musa, riuscì a mutare la propria idea di femminilità e di forma femminile.
RELIGIONE E MITOLOGIA
Il movimento surrealista era fortemente legato alla mitologia, nella generale convinzione che la psiche umana si riflettesse nei miti della società e viceversa. Miti e religioni hanno a che fare con aspetti importanti e a volte repressi della natura umana, come il desiderio di potere e dominio. La lotta tra religione e scienza è interrotta da “Omaggio a Newton”, scultura di Dalì. Mentalità aperta e lealtà sono due qualità necessarie per la scoperta di importanti leggi naturali, e per il successo di tutti gli sforzi umani.
ATTO SECONDO
SOGNI E FANTASIA
I “custodi del tempo”, con la loro fluidità e plasticità, rappresentano l’idea che il tempo varia significativamente nella percezione umana, nonostante venga considerato un concetto preciso e fisso: passato, presente, futuro. Per questo gli esseri umani cercano rifugio nei ricordi e nei sogni, dove il tempo non esiste. La natura repressiva e restrittiva della società conduce l’individuo al tentativo di liberare se stesso dalle catene del tempo, fuggendo nel mondo della fantasia e dei sogni, perseguendo l’immortalità. L’immagine finale dell’eterna bambina Alice nel Paese delle Meraviglie risponde alla confusione del mondo con l’ingenuità dell’infanzia. Dopo il suo incontro con gli abitanti del paese delle meraviglie, ritorna alla realtà non solo indenne, ma cambiata. Lei forse ci insegna come realizzare questo obiettivo semplicemente “leggendo” i sogni – così come farebbe un bambino.
Lucrezia- Affezionato
Re: Dreams of Dalì
Se non lo avessi scritto tu sarei rimasta nell'ignoranza..perchè non lo hanno pubblicizzato di più? Oltretutto leggo che quella di Bologna è stata addirittura la prima! Boh? I misteri dell'Italia! In ogni caso mi ha incuriosita parecchio, spero vivamente lo mandino in scena di nuovo, anche per valutare coi miei occhi dato che in rete le poche recensioni/commenti che ho trovato in proposito non sono particolarmente positivi..
Delphinae- Novizio
Re: Dreams of Dalì
Avevo letto della notizia qualche giorno prima della messa in scena a Bologna, ma non avevo trovato il tempo di inserirla nel Forum. Mi sarebbe piaciuto moltissimo vedere questo spettacolo ma era un pò fuori mano per me... Da quello che si vede sembra davvero fatto bene. Speriamo in qualche replica prossimamente....
LucaMenes- FONDATORE
Re: Dreams of Dalì
ieri sera in attesa di addormentarmi ho visto "Applausi" su rai1 e parlavano ancora di questo spettacolo...l'inviato da Bologna diceva che questo è il primo spettacolo del gruppo teatrale e che dato il successo lo riproporranno. è quindi previsto un tour in italia e forse all'estero!!!
Miss Stefania- Affezionato
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