L' Opera del mese, Marzo 2018 -La maison pour erotomane
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L' Opera del mese, Marzo 2018 -La maison pour erotomane
L'opera del mese che ho scelto per Marzo è quella appena battuta dalla casa d'aste Sotheby's a Londra e aggiudicata per la cifra di 3,538,000 sterline, pari a circa 4 milioni di Euro.
La Maison pour érotomane 1932
Scopri la scheda completa nel sito della Fundaciò Dalí: https://www.salvador-dali.org/en/artwork/catalogue-raisonne/1930-1939/377/house-for-erotomaniac
La Maison pour érotomane (1932), risale al primo periodo Surrealista di Dalí e raffigura un paesaggio catalano, le cui rocce si trasformano di fronte agli occhi dello spettatore in un immaginario fantastico e onirico, dominato dalle due figure, che sono state accostate spesso dalla critica all’Angelus di Millet, riferimento costante di Dalí per molte delle sue opere di questi anni. Delle due rocce antropomorfe quella sulla sinistra sembra un cavallo che sale dal terreno, le cui estremità si trasformano in un violoncello e in una automobile. Due lance penetrano invece nella forma a destra, che a sua volta sembra essere una roccia intangibile, ma in qualche modo vitale.
Queste composizioni -per certi versi decisamente allucinatorie- rendevano visibile il regno del subconscio umano: questo impressionò molto Sigmund Freud, che incontrò l’artista per la prima volta nel 1939.
La Maison pour érotomane 1932
Scopri la scheda completa nel sito della Fundaciò Dalí: https://www.salvador-dali.org/en/artwork/catalogue-raisonne/1930-1939/377/house-for-erotomaniac
La Maison pour érotomane (1932), risale al primo periodo Surrealista di Dalí e raffigura un paesaggio catalano, le cui rocce si trasformano di fronte agli occhi dello spettatore in un immaginario fantastico e onirico, dominato dalle due figure, che sono state accostate spesso dalla critica all’Angelus di Millet, riferimento costante di Dalí per molte delle sue opere di questi anni. Delle due rocce antropomorfe quella sulla sinistra sembra un cavallo che sale dal terreno, le cui estremità si trasformano in un violoncello e in una automobile. Due lance penetrano invece nella forma a destra, che a sua volta sembra essere una roccia intangibile, ma in qualche modo vitale.
Queste composizioni -per certi versi decisamente allucinatorie- rendevano visibile il regno del subconscio umano: questo impressionò molto Sigmund Freud, che incontrò l’artista per la prima volta nel 1939.
LucaMenes- FONDATORE
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