Foto di Philippe Halsman e dipinto di Salvador Dalì

Non è che il Maestro abbia impiegato la foto di Halsman per realizzare "Ritratto di Gala con due costolette d'agnello in equilibrio sulla spalla"?
Si noti che, oltre la postura e il maquillage di Gala, anche la collana da lei indossata è la stessa che appare sulla foto.
Ciao a tutti
Leo

beh, il Maestro aveva a disposizione l'originale...eh eh
comunque non so, il dipinto credo sia del 1933, la foto non ho idea, ora vedo se trovo qualcosa.

ma guardando la foto si potrebbe interpretare la costoletta come la mano di Dalì, e quindi mi sono venuti in mente:
"La bellezza sarà commestibile o non sarà"
Gala (donna) mangiatrice di uomini secondo l'interpretazione freudiana dell'Angelus.

:-)

Bravo Leone, sei proprio forte! Io direi che la tua tesi non fa una griza, l'unica cosa ora è sapere la datazione della foto, ma secondo il mio parere siamo proprio nei primi anni '30 come il dipinto. Dalì usava spessissimo fotografie per dipingere i dettagli! Ho girato l'immagine dei 2 come il verso del dipinto:

Credo di aver trovato qualche risposta riguardo alla foto di Halsman e il dipinto di Dalì "Ritratto di Gala con due costolette d'agnello in equilibrio sulla spalla".
La foto di Halsman è del 1933 (come il dipinto) e la si può trovare, assieme al quadro, a pag. 200 del I° volume di "Salvador Dalì, l'opera pittorica" di Robert Descharnes e Gilles Néret.
Per quanto riguarda l'interpretazione del dipinto, suggerisco due riferimenti:
1°) da "La droga sono io" pag. 70
"E' vero che avete appena dipinto un ritratto di vostra moglie con due costolette alla griglia in equilibrio sulle sue spalle?".
"Sì, esatto, ma le costolette non sono alla griglia, sono crude".
"Perché?".
"Perché anche Gala è cruda".
"E perché le costolette con vostra moglie?".
"Amo le costolette e amo mia moglie, non vedo alcuna ragione per non dipingerle insieme".
2°) da "Salvador Dalì - La vita e l'opera-" di Marco Capua
"Ritratto di Gala con due costolette d'agnello in equilibrio sulla spalla". (1933)
(...) Dalì spiegò poi come, forse volendo mangiare Gala, l'aveva accompagnata a due costolette. "avevo ritratto me stesso bambino con una costoletta cruda sulla testa, cercando di suggerire simbolicamente a mio padre di mangiare la costoletta invece di suo figlio".

In effetti sul dipinto si può notare che vi è un bimbo (spesso presente nell'iconografia daliniana) che rappresenta se stesso e che guarda in direzione di una casa, la casa di Port Lligat, acquistata dalla famiglia Dalì nel 1908 per trascorrervi le estati.
Come dice Potris, l'assunto daliniano "La bellezza sarà commestibile o non sarà", credo si sposi perfettamente all'opera.
Grazie a Luca per aver girato la foto; rende meglio il confronto.
Ciao a tutti.
Leo.